Dichiarazionedamore.def

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Vorrei essere amata come i produttori cinematografici amano gli zombie

Come la neve ama il silenzio

Col pudore d’un figlio adolescente a cui “Ti voglio bene”, e lo stronzetto:  “Grazie”.
Ma poi torna indietro e ti bacia la testa

Con la tenacia del telecomando che, a pile esauste, sa ancora cambiare e cambiare ancora

Accorri, come il cane quando s’apre la porta del frigo, o il sacchetto di patatine, o alla tivù il pianto d’un bambino

Ridi, dei miei difetti. Sono mille e reali, per nulla perfetti (mica come quelli dei colloqui di lavoro che invece sono pregi tipo sono troppo puntuale mavaffanculova)

Ama, le mie rughe. Perché significa che sono ancora viva e dicono sempre che l’alternativa è peggio e credo che intendano crepare giovani

Meravigliati, che abbiamo due mani due occhi due orecchie e tante altre cose che sono due o più o anche una, per toccarci guardarci eccetera ma quanto siamo fortunati?

Mangia, la sera con me quel che c’è

Dormimi accanto, che se mi viene metti mai quella cosa della paralisi notturna che fa Omicron mi schianto dalla paura

Parlami, guardandomi sempre negli occhi. Se capita, nelle occhiaie

Ascoltami, ma se ti parlo durante i film puoi ricorrere al nastro adesivo

Ma soprattutto, l’ho già detto?, ridimi.

Io prometto, ci provo, a fare lo stesso
(oppure magari aggiustiamo questa lista insieme, come ci viene, e la salviamo da tutto e tutti tipo così: dichiarazionedamore.doc
dichiarazionedamoreREV.doc
dichiarazioneDEF.docx
dicDEF.DEF.Seee.docx
dic.rev.def.doc.pdf)

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Odette Copat, da “un blog malin-comico

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L’irreale diventa reale. Un’illusione d’amore.

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E. Schiele, “Abbraccio” – web

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Quando ti si ascolta – interruppe Agathe il fratello con un rimprovero che tradiva la sua partecipazione interiore – allora si dovrebbe pensare che la persona reale non si ama realmente, e la persona irreale, realmente!

Proprio questo ho voluto dire, e qualcosa di simile ho anche sentito da te.

Ma in realtà le due persone sono infine una sola! […] Forse anche la persona reale diventa del tutto reale solo nell’amore? Forse prima non è completa?

[R. Musil, da “L’uomo senza qualità”, romanzo incompiuto]

Musil e la “romantica” ricerca di una soluzione all’eterno dilemma esistenziale, rappresentata nell’amore “impossibile” fra fratello e sorella (Ulrich e Agathe nel romanzo).

Essa ti ama sempre

A me piace far rivoltare gli scrittori nella tomba. Per sicurezza, me la prendo con i morti. Oggi tocca ad Ernest. Il suscettibile, l’irascibile Ernest (me lo immagino così). E’ suo il brano che, facendo di virgole a capo, trasformo da prosa in poesia. Per gusto mio, perfettamente consapevole di travisare e bestemmiare entrambe. P.

Ora, a guardare dal corridoio fra gli alberi al di sopra del valloncello

il cielo percorso da nubi bianche spinte dal vento

amato tanto questo paese da sentirmi felice

come ci si sente quando si è stati con una donna che si ama veramente

quando, svuotati, lo si avverte che rinasce e gonfia su di nuovo

è lì e non si potrà avere del tutto

ma pure quel che c’è ora si può avere

e se ne vuole sempre di più

per averlo ed essere e viverci dentro

per possederlo ora e di nuovo

e per sempre

per questo lungo e così rapidamente terminato “sempre”:

e il tempo diviene immobile

tanto immobile talvolta che, dopo

ci attendiamo di sentirlo a muoversi

ed è così lento a ripartire.

Ma non si è soli

perché se hai amato davvero con felicità e senza tragedie

essa ti ama sempre.

[Ernest Hemingway, da Colline Verdi d’Africa, a cura di Fernanda Pivano, ed. Mondadori]

Come ti si dovrebbe baciare

Quando ti bacio
non è solo la tua bocca
non è solo il tuo ombelico
non è solo il tuo grembo
che bacio
Io bacio anche le tue domande
e i tuoi desideri
bacio il tuo riflettere
i tuoi dubbi
e il tuo coraggio

il tuo amore per me
e la tua libertà da me
il tuo piede
che è giunto qui
e che di nuovo se ne va
io bacio te
cosí come sei
e come sarai
domani e oltre
e quando il mio tempo sarà trascorso

[Eric Fried, Trad. Riccarda Novello – dalla rivista Poesia, Anno XVII, Gennaio 2004, N. 179, Crocetti Ed.]

apparizione

apparizione sei

sguardo al petto

corrucciato

miope

come un desiderio

irrealizzato.

al tuo incedere lento

nell’afasia di un giorno

come tanti, senza direzione

né orizzonti

sovrappongo il ricordo

di te,

di noi.

e il tuo oscillare

ancora

è musica

per i miei sensi.

[P.B., 14/7/2020]

Amore folle

Desidero essere solo delirio per te.

Qualcosa che febbri lunghe

trasportino nelle tue cellule,

malattia venerea che arda dentro e

si dilegui nelle tue celesti vene.

Ma la verità è che vorrei

deflagrare dagli atrii del tuo cuore,

affinché

il mio peso deserto

ti seppellisca.

[I.P., 06/06/2020]

Amarsi

La bellezza dell'imperfezione - Mimmo_66

“La bellezza dell’imperfezione”, Mimmo_66 – web

 

Sono in ufficio, sto lavorando. A un tratto mi alzo per andare a pisciare. Lo tiro fuori e ripenso alla tipa del bar di ieri sera, quella col culo spaziale, che al momento di pagare si contorceva sul montavivande dietro la cassa, per pulirlo bene. A momenti mi viene duro. Poi penso al momento in cui mi aveva proposto il dolce. Dal lato sbagliato. Nel locale c’era il solito bordello e non l’ho sentita parlare. Ho alzato lo sguardo, mi sono scusato. Lei mi ha sorriso. Il rossetto rosso, opaco, le donava su quel viso da morettina dalla carnagione lunare. Ha detto non fa nulla, con voce da ragazzina, le labbra corrugate.

E penso a quando l’ho conosciuta, la mia donna. Eravamo a cena da amici. Ci vedevamo per la prima volta e ci stavamo studiando. Mi aveva quasi bocciato, quando è successo un piccolo miracolo: mi ha detto una cosa e io non l’ho sentita. Era anche lei sul lato sbagliato. Le ho spiegato perché e lei mi ha sorriso a lungo in silenzio.
Credo si sia innamorata di me per questo. Per un difetto, piccolo o grande che sia. Una mancanza, una fragilità. Si è commossa e mi ha rimesso in gioco.

Non so perché sia successo, non lo capirò mai. Ma credo che non essere perfetti e infallibili faccia parte del gioco. Il fatto è che non bisogna capire più di tanto, non bisogna sapere. Bisogna sentire. E io lei la sento. Quando si commuove, quando mi chiede, quando la ferisco, quando ride. Quando sente che la sto sentendo.
Non so perché stiamo insieme, potrebbe non bastare una vita per capirlo. Nel frattempo, continuo a chiedere e dare risposte. Perché è qualcosa di cui vale la pena parlare, perché è qualcosa per cui vale la pena darsi del tempo. In fondo, credo che il senso di una relazione consista proprio in questo: spendere una vita provando a capire perché ci si ami dal primo giorno.

[P.B., 17/10/2019]

Do spazio (e dignità) a un mio brevissimo brano nato fra i commenti a un post di qualche settimana fa (l’aforisma originante). Uno scritto breve, rapido, tutto sommato con un suo ritmo, che, usando delle pinze lunghe da qui a Costanza, nella sua essenzialità penso dica qualcosa.