Uomo
posto in fronte a te stesso
ammiri
l’impareggiabile fattura
dell’incisione
lineare
imponente.
Parli con l’artefice
a tu per tu.
Infante
avvolto in fasce di lino
fosti libero di creare
alcunché vedessi
ogni tua immaginazione
per farne segno
grafema
pura teoria.
Non ti mancava nulla
tranne – fu doloroso
l’essere immortale.
Generasti allora
un dio
cui affidare
la tua eternità.
Pubblico una mia vecchia poesia, rivista, ispirata nuovamente dalla apprezzatissima lettura di Homo sapiens di Cipriano Gentilino.