Supplica a mia madre

P.P. Pasolini e la madre

pierpaolopasolini.it

 

Tu sei la sola al mondo che sa del mio cuore ciò che è stato sempre, prima di ogni altro amore. Per questo devo dirti ciò che è orrendo conoscere: è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.
Sei insostituibile. Per questo è dannata alla solitudine la vita che mi hai data. E non voglio essere solo. Ho un’infinita fame d’amore, dell’amore di corpi senza anima. Perché l’anima è in te, sei tu, ma tu sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù.

[Pier Paolo Pasolini]

A mia madre

Riprese, perse,
sparite fra i giorni e le cose fatte.
Ci siamo stese e rialzate.
Allontanate forse,
guardate di sbieco più e più volte.
Rapinate da un rimprovero,
una frase rimasta nella lingua.
Occhi chiari e celestini
i tuoi,
verdi bosco, come ami dire tu, i miei.
In qualche ora del mattino hanno preso il caffè insieme senza vedersi.
Il tuo cuore automatico si è aperto.
E io ho ceduto, volevo essere diversa da te.
Ma ho preferito fare dei tuoi giorni
un poco della mia vita.
A tutti i costi contro per anni,
ora non più,
non è tardi.
Le lotte furibonde sono neve al sole: una pozzanghera.
Acqua e fango, da filtrare e bere in due.

[I.P., 15/5/2017]