In questi giorni mi rifugio in qualche breve lettura. Versi, come morsi d’esistenza, di presenza a me stesso. Un breve, ma importante calore, goccia di linfa nella cannula che mi tiene in vita.
P.
.
Amo
del tuo volto
il tenero
versante
di luce
che ho sognato
accennare il mio
nome
contro un giorno
da mettere
al mondo
.
[da Dormire di gioia]
.
Quest’albero
che “tu” hai cresciuto
nel mio seno
duro come un cadavere
in un affanno cosmico
ispessisce
ed è la crudeltà
che tu piantasti
per essere ingannato
mentre io
relativa
t’abbracciavo.
Sento nel mio corpo
quel seme
che piantasti,
farsi albero,
crescere… ispessirsi
dentro un affanno
cosmico.
La crudeltà
mi ha preso
di stringerti
e ingannarti.
.
[da Canto di madre]
.
.
[Claudia Ruggeri, da Canto senza voce, Terra d’ulivi edizioni, 2013]