Tutte le donne del mondo

Le sue dita carezzarono i capelli e scorsero delicatamente la curva della nuca. Robert la lasciò fare rilassando i muscoli della schiena. Pensò alle sue mani abbronzate e allo smalto chiaro delle unghie, color madreperla. Chiuse gli occhi. Sapeva che lei lo stava osservando, attenta al più piccolo segnale del suo corpo.

Era una professionista, si vedeva, ci sapeva fare. Ma c’era dell’altro. Quella ragazza univa in sé giovinezza, bellezza e la delicata, autorevole presenza di una madre. Era seria e sensuale. La sua pelle non aveva una ruga, ma le sue mani lo accoglievano e lo guidavano come un bambino in fasce. E Robert non desiderava altro che lei si prendesse cura di lui.

Le sorrise. Immaginò gli occhi ridenti di lei. Come aveva detto che si chiamava?, si chiese. Lisa, Linda?… Cercò di non mugolare mentre le dita della ragazza gli massaggiavano il collo. Distese ulteriormente i muscoli, affidandosi alla decisa delicatezza delle sue dita.

Lucy, Lauryn?… Riaprì un momento gli occhi e incrociò quelli di lei, neri e luminosi. La carnagione, i capelli crespi raccolti ordinatamente in uno chignon: poteva essere una mulatta.

Leila, Laura?…

Con voce suadente la donna gli ordinò di alzarsi e gli mise in mano un asciugamano. Indossava un abitino grigio che le copriva appena le natiche. Ha buon gusto, rifletté Robert, ed è incredibilmente sexy. Non vedeva l’ora di sollevarle il vestito e svelare la consistenza delle sue cosce ambrate. Non si era ancora fatta toccare. Comandava lei il gioco. Aveva stile, era sexy e sicura di sé, sapeva come farti star bene e come tenerti al tuo posto.

Lo fece sedere sulla poltrona in fondo alla stanza. Robert l’aveva notata subito: enorme, di pelle nera, lo schienale alto, reclinabile. Sulla parete di fronte c’era uno specchio senza cornice che staccava col resto dell’arredamento in stile art déco, un po’ sopra le righe al gusto di Robert.

La donna mise le mani sulle sue spalle. Le vedeva solo la testa. Forse si era tolta il vestito, da seduto non poteva saperlo. Indossava un maschera, ma i suoi occhi nello specchio luccicavano più che mai.

Si chinò lentamente su di lui, mentre le sue mani esperte armeggiavano con un laccio. Robert chiuse di nuovo gli occhi abbandonando le braccia sulla poltrona. Lei avvicinò il volto alla sua guancia, Robert udì il suo respiro attraverso la maschera. Non aveva mai provato nulla di più eccitante, per poco non emise un gemito.

Luann, Lucile?… Ma che importanza aveva come si chiamava? Lei era tutte le donne del mondo, l’unica donna sulla faccia della terra.

– Allora, come li tagliamo?… – Gli chiese, guardandolo nello specchio.

[P.B., 2/8/2020]

11 thoughts on “Tutte le donne del mondo

  1. Adesso ti chiederanno il nome del salone come minimo… 😜
    Bello e intrigante il tuo incedere che apre scenari carichi di aspettative.
    Per chi si aspettava il frustino, mi spiace… io trovo geniale il finale così com’è. Chapeau. Buona serata Paolo.

      • Buona giornata a te!
        (sia chiaro: approvo la tua visione del “maschio bambino”, se no non l’avrei scritto, ma sentendomi coinvolto in prima persona, bamboccione di prima categoria, ho cercato di svicolare…)

      • ma figurati!! scusa se ho puntualizzato, ma è più forte di me…in questi tempi “moderni” che sotto false spoglie tornano al passato…non riesco a farmela passare…io femminista un tempo molto attiva..oggi mi saltano agli occhi subito certi pensieri….e tu comunque molto corretto perchè non scadi nel volgare…e molto bravo a scrivere…lungi da me muover battaglia…

      • Sono felice tu ti sia sentita libera di dire quello che pensi. Non esitare a farlo. Il tuo giudizio all’approccio e allo stile dei miei scritti, poi, mi inorgogliesce.
        Un po’ di sana critica, sincera e schietta, un po’ di sano confronto, ci sta e ci vuole, Direi che manca un po’. Ripeto, felice che si trovino argomenti di discussione (concreti, in argomento e costruttivi, ovviamente…).
        L’anima di questo blog è centrato sulla scrittura e la creatività cui essa dà accesso nelle sue varie forme. Per fare “letteratura” si toccano argomenti e corde vicino al cuore, al senso dell’esistenza, del vivere, alla relazione, agli umani rapporti fra persone, al sociale…
        Sono argomenti importanti, da rispettare e trattare con sensibilità, attenzione, educazione e, diciamocelo, maestria.
        La bellezza deriva dalla verità. Ognuno può averne una propria, ma io credo che esistano verità assolute, quelle che danno senso allo scrivere, che non vanno mai bistrattate o violentate, bensì difese.
        Grazie ancora della tua lettura personale, vigile e attenta.

  2. Sono piaciute – Un cielo vispo di stelle

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