
Foto: theartdiary.com
non tornerà più
l’aria che gonfia i polmoni
sullo sperone di roccia
mentre additi stupore
aggrappato sul vuoto.
o quella sera che a turno
elencavate scoperte
alle candele eccitate.
no, non tornerà più
quel corridoio ricurvo
la terrazza
le tue suole bucate.
né il cesso che perde
i mozziconi per terra
quella porta che sbatte.
non tornerà più
il vento in faccia
lo schiaffo
la sua mano gentile.
non tornerà più la prima volta
che ti sei sentito importante
la convinzione e l’inganno
che sia tutto possibile.
oggi io leggo come se a scrivere tu respirassi vento di tramontana, che regala cieli limpidi e sembra annullare le distanze. È questo che fai oggi. E io ho voglia di respirare la stessa aria, non importa a quale latitudine spiri, ma è una latitudine a cui appartengo (cit). Anzi no. Apparteniamo.
il brano è di una perentorietà rassicurante, non tornerà più? in quel modo forse, ma tornerà eccome… ed è l’autore il primo ad ammetterlo attraverso l’immagine; per una questione di “gioielli rubati” indico te come autore?
Hai letto perfettamente. Non tornerà più, ma noi ci torniamo spesso! 🙂
La poesia è mia. Ruba e fammi felice.
PS. Non lo faccio mai, non rubo, non “re-bloggo” (oddio, non si può sentire!!) mai, ma con la tua “per vivere” sono stato veramente tentato di farlo.
rubo
Mi piacciono molto gli ultimi due versi : ” la convinzione e l’inganno che sia tutto possibile”. Di forte impatto, complimenti. Isabella
Molte grazie della lettura e del commento, Isabella.
Reblogged this on sovrasenso bisbigliato.
Grazie Anna!