H

sono fortunato, la vita
poteva togliermi altro
invece, ha colpito di sbieco
mi ha appena sfiorato
un piccolo sgarbo
e un sentire scaleno.

eppure, non la sopporto
la gente che ride
di te, di una tua sfiga
che, se non ridesse
non lo sarebbe neanche
una sfiga.

prendi ieri, al bar
c’era rumore
io intento a parlare
occhi attenti, specchi sinceri
mi stavano ad ascoltare.
poi lei passa e mi chiede – caffè?
io non la sento, ma vedo
la gente di fronte.
perché ridete? – domando.

si sa, io rido sempre
ma così non mi piace.
e allora sbotto, esplodo
dalla mia umile quiete
una bestia feroce
per un nonnulla, sia chiaro
ma sono ormai quarant’anni
che dura, questo stupido gioco.

42 thoughts on “H

  1. Il sentire scaleno però ha effetti tremendi: è tutto uno squilibrio, non ritrovi più i tuoi punti di appoggio. Capita anche a me, ma nel mio caso arriverei a parlare di sentire scazonte, come l’irrazionale metrica del verso zoppicante che ai tempi di scuola poteva anche muovere al riso, ma ora bisogna starci attenti.

  2. Belli questi versi che fanno un po’ invettiva. Mi piacciono i versi corti che danno il ritmo e un po’ il singhiozzo. Mi piacciono perché sono diversi e un po’ da te non me li aspetto, e invece mi hai stupito. Bravo!

    • Concordo con te.

      Capisco che non sia molto chiaro questo mio scritto. Ne do una breve spiegazione.
      Sono sordo da un orecchio (nervo acustico andato) più o meno dall’età di sei anni.
      Da allora convivo, quasi senza accorgermene, con questo piccolo handicap (H). Tutto bene, se non che, alle volte, la gente dimostra di avere ormai esaurita la propria pazienza. Tanto da trovare ridicolo e degno di scherno il dover far ripetere le cose con voce un po’ più stentorea.
      Ci sono abituato, ma alle volte, come dici tu, esser passato per “scemo” o “leso”, quando in realtà ci si considera “normali”, dà un po’ fastidio.
      E’ questo il senso della premessa: io sono (molto) fortunato, non so cosa significhi stereo, non sento chi mi parla da sinistra in macchina, nei luoghi affollati o rumorosi necessito di un po’ di pazienza, ma ciononostante mi reputo “normale” e mi piacerebbe che gli altri facessero altrettanto.

      • Non volevo invitarti a darmi spiegazioni. Sono cose molto personali ed è sacrosanto che ti reputi “normale”. Purtroppo ci sono. handicap mentali causati dal pregiudizio, stupidità, insensibilità, che davvero non sono normali ma comunemente accettati da questa marcia società… e allora sai che c’è? Che non essere normali in una società intrinsecamente malata va bene, vuol dire non far parte di questo schifo. Io di solito scrivo così sul mio diario privato, mi ha fatto strano ritrovarlo su un blog pubblico ma posso assicurarti che la tua “cripticità” era una qualità! E comunque ribadisco, ci sono momenti in cui anche noi siamo meno tolleranti di fronte alla stupidità altrui, il che non vuole minimamente essere un invito ad essere più tolleranti, solo una constatazione. Coraggio💪😊

  3. C’è gente che ha l’orecchio assoluto, ma non sente nulla con il cuore. C’è gente che non sa più ridere di se stessa e sa solo abbaiare agli altri. Questi tuoi versi dimostrano che sentì benissimo e sai regalare un sorriso agli altri.

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