La sedia (9. comelapolvere)

… resto qua.

In un angolo.

A chiedere se è solo questo il mio ruolo: fare da gradino per arrivare più in alto, sorreggere culi pronti al cibo.

Una maglioncino avvolge il mio schienale, solo per metà. Scivola di lato. Ho spalle troppo strette per sostenerlo.

Panni usati ai miei piedi. Silenzio intorno.

A volte sono scaldata da coperte appena lavate, profumano di lavanda e vaniglia. Ma restano il poco che serve per essere sistemate in altre stanze, più adatte. Luoghi di calore e sogni, di carezze e compagnia.

E io resto qui.

A ricordare l’unica volta che ho fatto da altare ad un amore improvviso, dirompente, semplice e spudorato, dolce e passionale. Tengo stretta la sensazione delle mie gambe che tremano e gioiscono sotto il peso di quell’improvviso uragano, passato per questa stanza a luce spenta. Lo so io cosa è successo. Nessun’altro.

E resto qua, con quel ricordo impresso nel legno dello schienale ad aspettare che ci sia una cena e sperare che sia almeno un millesimo dolce e profumato come quell’istante.

[Tati, comelapolvere, 24/10/2017]

[Con la sua consueta leggerezza Tati – che sa anche graffiare quando deve o vuole, e ci riesce eccome, ma per farlo usa sempre la piuma – dà voce alla sedia. Al legno, alla corda, allo scricchiolio. Guarda dal basso verso l’alto la sua sedia. E’ umile, ma non è povera, anche se potrebbe sembrarlo. Invece è ricca, di ricordi, di momenti di festa, d’allegria e condivisione… Ma di uno in particolare, irripetibile, sa di essere l’unica depositaria. Perché tante cose, anche molto importanti, le persone tendono a dimenticarle, ma basta un semplice segno, un’immagine messa fuoco e impressa nella memoria, a testimoniare che sono realmente accadute.

“Prima di seguirla in salotto, guardai ancora la sedia, piantata in mezzo alla stanza, spoglia, libera. Intorno a lei, ammucchiati nel buio, c’erano scatole, cumuli di biancheria e lenzuola, giocattoli. Chiusi la porta. No, ripetei, non avevamo giocato.”

“Una sedia, tanti ricordi”, foto di Tati. 

Grazie di cuore, Tati!!

Il nostro album di fotografie:

La sedia (8. pozioni di parole)
La sedia (7. massimolegnani)
La sedia (6. bludinotte)
La sedia (5. fiochelucilontane)
La sedia (4. tramedipensieri)
La sedia (3. melogrande)
La sedia (2. lapoetessarossa)
La sedia (1)

Se qualcun altro volesse arricchire la nostra collezione…: paolo.beretta.email@gmail.com]

21 thoughts on “La sedia (9. comelapolvere)

  1. Tatuzza ha le dita di fata. Lascia quell’impronta sulle parole comelapolvere sulla tastiera: puoi pulirla quanto ti pare, ma la polvere ci rimane attaccata ugualmente!
    Lei direbbe “braverrrima” ,io dico “Uaneme si’ gruoss’ Tatibbella!”.
    Un saluto circolare a tutti questi signori e signore seduti su queste sedie nel salotto di OnPaolobello. I miei ossequi.

    • Carissimo Red!! Tu sei il benvenuto! Se fossi English ti offrirei una tazza di tè, ma non lo sono e ti stappo una birra fresca, ok? Tanto per incominciare… Accomodati… Scegli pure una sedia… Ah, hai portato la tua? Meglio ancora!… 😊

  2. complimenti, è un messaggio che apprezzo molto, per niente banale nè superficiale, – è solo una sedia -, ma potrebbe raccontarne di stiorie… e spero ne racconterà molte altre…

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